La porcellana è sempre stata considerata come un articolo di lusso ed eleganza.
Le prime notizie dull’uso della porcellana risalgono a 4.000 anni fa. Sono conosciuti i giacimenti di Kaoling che si trovano nella provincia di Kiangsi in China e da cui si è preso il nome della materia prima di cui è composta la porcellana.
La porcellana in China raggiunse il suo massimo splendore durante la dinastia Sung (XIII d.c.)
Furono i Fiorentini e i Veneti ad importare le prime porcellane in Europa. Soltanto a metà del XVIII secolo si iniziò a fabricare in Europa ed è nel 1.710 che Johann Friedrich Boettger inizia a fabbricare a Meissen una porcellana dura e di ineguagliabile bellezza.
La porcellana è composta da materiali come il caolino, i silicati, l’argilla e il feldspato.
Dopo aver realizzato il manufatto in argilla si procede alla prima cottura (in ambiente privo di ossigeno), di seguito si procede con la stesura della cristallina e la seconda cottura ed infine la decorazione con la cottura finale detta “terzo fuoco”.
Si possono utilizzare forni a legna, a gas, elettrici, ecc. Quelli elettrici son quelli più adatti per chi ha uno spazio ridotto in cui lavorare.
La temperatura di cottura che varia dai 650 gradi C ai 860 C. dipenderà dai colori impiegati nella decorazione.
L’artigiano e l’artista che lavorano la porcellana dovranno stare attenti non solo ai tempi di cottura e di raffreddamento ma anche da come vengono distribuiti gli oggetti all’interno del forno.
Per la decorazione si procede nel seguente modo: si crea un modello su di un foglio di carta da lucido, si passa il motivo sulla superficie da decorare. Di seguito si ripassa il disegno con la matita vetrografica la cui composizione di pigmenti e leganti oleosi permette di scrivere su superfici lisce come vetro, metallo, ceramica, ecc.
Per proteggere le aree che non si desiderano colorare si stende una resina (delacco) a base di colla di pesce.
Dopo la sua essiccatura si colorano le superfici scoperte tamponandole con una spugna sintetica imbevuta con il colore.
Dopo che sarà tutto ben asciugato, la pellicola formata dal delacco viene levata con la pinza.