Come dice la parola stessa si tratta di un intreccio di fili a formare una X.
E’ un ricamo che in genere si realizza su tela, si realizza con fili colorati di cotone, lana o lino.
La tecnica del punto croce ha antichissime origini, era già sicuramente conosciuta e praticata nell’anno 858 ma divenne popolare soprattutto nel Medioevo.
Dall’antica Bisanzio questa tecnica si diffuse poi anche in Europa, sempre per la decorazione delle vesti ecclesiastiche. E’ solo tra il X ed il XIII secolo che il punto croce diventa una tra le tecniche di ricamo più amate dalle donne ed il suo utilizzo entra nella quotidianità. Il punto croce diventa una delle basi dell’educazione femminile e nasce così il sampler o imparaticcio.
Si tratta di un pezzo di tessuto su cui le bambine, soprattutto per esercitarsi a perfezionare la tecnica, ricamano greche, simboli religiosi, fiori o lettere. Questa passione per il sampler si svilupperà ed è sempre viva anche oggi, si creano in questo modo meravigliosi quadri, ricamati appunto a punto croce.
I primi schemi per punto croce nascono in Germania ed in Italia intorno al 1500 e questa invenzione dà un nuovo impulso a questa tecnica che diventa più facile e veloce da realizzare. Intorno al 1600 arrivano dall’America i primi fili colorati di rosso e tutti i ricami a punto croce diventano rossi su fondo bianco. Anche questa variante del punto croce è giunta sino a noi intatta, soprattutto per decorazioni invernali e natalizie.
Nel tempo gli schemi a punto croce si complicano, diventano sempre più complessi e ricchi di dettagli diventando sempre meno schematici e più realistici, quasi dei dipinti.
Un’ altra chiave di lettura del successo di questa tecnica è la facilità di apprendimento almeno della tecnica di base ed il fatto che servono davvero poche cose, di facile reperimento e basso prezzo, almeno per cominciare:
tessuto – un tessuto a trama regolare con trama e ordito identici per formare il quadrato perfetto. Il punto croce quando è ben fatto è identico anche sul retro e quindi la trama del tessuto su cui si lavora è fondamentale.
filato – il Moulinè è il filato più usato, ma è possibile anche usare altri filati. Il cotone perl, dà un bel effetto a rilievo. Il cotone lanato essendo opaco è molto adatto su fondi rustici o su maglia.
attrezzi – servono sicuramente degli aghi, quelli da tappezzeria sono i più indicati perchè hanno la punta arrotondata, sono lunghi ed hanno la cruna piatta. Può essere utile un telaio su cui lavorare ma questo dipende dalla consistenza del tessuto e dal fatto se è sufficientemente apprettato oppure no. Le forbici naturalmente non possono mancare, forbicine piccole da ricamo, ben appuntite e non dimenticatevi di armarvi di tanta pazienza e tanta precisione.